È strano come, quando si decide di intraprendere un cammino e si ha tutta l'intenzione e la determinazione di guardare avanti, in noi si faccia subito irresistibile la voglia di voltarsi a guardare indietro, almeno una volta. Quante volte, in un momento cruciale della vostra vita, proprio mentre stavate per compiere un passo importante (la laurea, il matrimonio, il primo figlio...), qualcuno vi ha detto "
solo ieri eri uno scricciolo alto così, e ora guardati!"?
Non ci avevo mai riflettuto, prima d'ora, eppure deve essere una di quelle cose che ci accomuna tutti, uomini e donne, in qualunque parte del globo... Chissà se succede anche nell'occasione di un semplice viaggio di piacere? Quando si parte per un soggiorno in un paese straniero in cui non siamo mai andati, si pensa a tutti gli altri viaggi compiuti prima, o al percorso che ci ha condotti a partire proprio per quella meta? Mi piacerebbe sentire anche i vostri punti di vista, è un argomento che trovo davvero affascinante.
Oggi rifletto sulla nostalgia, su questo sentimento dolceamaro che si prova quando ci si allontana dalle radici della nostra vita, perché
ieri abbiamo ricevuto la tanto agognata risposta positiva dai proprietari dell'appartamento di cui Dark ed io vorremmo fare casa nostra. Inevitabile, quindi, ripensare a quella che è stata casa mia per tanti anni (ne ho accennato anche in
questo post), ai ricordi ad essa legata, alle persone che ancora ci vivono e a quelle che ci hanno vissuto... Ora che ci mancano davvero solo pochi passi prima di veder realizzato il nostro sogno di costruire un nido per la nostra nuova famiglia,
ieri diventa
il passato, e le emozioni che questo pensiero suscita in noi sono tante e tanto intense.
Io ripenso a quando ero bambina, a cosa significava, per me, "essere a casa"; ripenso ai miei genitori, a mia mamma Gabriella e soprattutto a mio babbo Giancarlo, che non c'è più; ripenso a mio fratello minore Leonardo, quando era piccolo e paffuto; ripenso ai miei nonni, alle mie zie, alle mie cugine e ai miei cugini, e ai luoghi in cui passavamo il tempo insieme; ripenso a tutte queste cose, gran parte delle quali ormai irraggiungibili, proprio perché fantastico su quello che da ora in avanti significherà per me "essere a casa", sull'emozione che sarà diventare genitori, crescere i nostri figli proprio in quella casa; mi chiedo che genere di famiglia saremo, come sarà il tempo che trascorreremo tutti insieme. È più forte di me, ho sempre avuto un'immaginazione galoppante: non riesco a fare a meno di visualizzarle, le cose a cui penso, e si sa che, se ci si guarda allo specchio, si vede anche ciò che ci sta alle spalle.
Anche quando ho conosciuto Dark, quando ho capito che tra noi c'era un legame speciale, una delle prime cose su cui si è diretta la mia curiosità è stata la nostra infanzia. "Chissà cosa stavamo facendo, nello stesso momento, venti anni fa? A chilometri di distanza, in luoghi e famiglie molto diverse, chissà se ci siamo mai trovati a fare contemporaneamente la stessa identica cosa?". A lui ho posto questa e domande come questa svariate volte, ed è stato sempre molto divertente giocare a immaginare le risposte.
Personalmente, sono stata più volte redarguita per la mia eccessiva tendenza alla nostalgia, alla rievocazione del passato; ma anche la psicologia contemporanea si divide in due correnti di pensiero diametralmente opposte, su questo tema: c'è chi afferma che la nostalgia sia una risorsa per la costruzione e il mantenimento dell'identità individuale, chi invece la denigra come un'autopunizione che non ha nulla di costruttivo. Naturalmente, la verità ha più sfumature, anche perché sentimenti e stati d'animo sono estremamente soggettivi. Io ritengo che mantenermi saldamente collegata al mio passato faccia di me una persona più solida, ma quando la nostalgia si trasforma in doloroso senso di perdita e mancanza, può minare le certezze del presente e rendermi debole. Non è forse questo l'insegnamento che il Professor Silente ha impartito ad Harry Potter tramite lo Specchio delle Brame? Chi ha letto i libri capirà a cosa mi riferisco.
Ma ho fatto abbastanza filosofia, per oggi. È il momento di andare avanti, è proprio il caso di dirlo.
Se la mia vita, fino a ieri, si è svolta tutta in Toscana, ora ne fa indirettamente parte anche la Sicilia, da cui proviene la famiglia di Dark; ed è proprio guardando avanti, al giorno del nostro matrimonio, che ho scoperto sul web un'associazione siciliana che in questi giorni, nella persona di Ambra Bonaiuto, sta generosamente passando parola sul nostro progetto, e che quindi voglio ringraziare.
Si tratta dell'associazione culturale e ricreativa
E-Ludo Lab, che si propone di creare
progetti, eventi e formazione nel campo dei media digitali interattivi con particolare focus sui videogames. Dark ed io li abbiamo scovati su
Twitter, ma sono presenti anche su
Facebook e
YouTube, e hanno sede a Catania. Dopo aver esplorato il loro sito e aver capito l'idea su cui
E-Ludo Lab si fonda, abbiamo deciso di contattarli per una collaborazione e Ambra, la presidente, ci ha risposto con un entusiasmo che solo i nerd come noi possono manifestare per piccole follie come un
#matrimonionerd; per questo e per quello che sta facendo per noi la ringraziamo, con l'augurio che entrambi i nostri progetti vadano avanti nel migliore dei modi!
E ora, scusatemi, ma Dark si sente un po' meglio e abbiamo grandi progetti per la serata... Ma che avete capito? Sto parlando di
retrogaming:
The Seven Gates of Jambala, uno dei giochi per Amiga della mia infanzia, e
P. P. Hammer and His Pneumatic Weapon, sul quale Dark ha trascorso ore e ore della propria, ci aspettano!