giovedì 30 luglio 2015

"All work and no play makes Jack a dull boy"

Approfitto di un pomeriggio eccezionalmente libero, risultato di tutta una serie di circostanze quasi irripetibili in questo periodo, per mettermi al portatile a scrivere il post di Luglio (giusto appena prima che il mese finisca) invece che accendere il PC fisso e fare il login su League of Legends dopo mesi, nonostante la tremenda scimmia che il documentario All work all play visto due sere fa al cinema mi ha fatto venire... Se non è dedizione questa! In effetti l'ultima volta che ho videogiocato è stata più di due mesi fa, una nuova partita a The Sims 4 per provare l'ultima espansione, ma da quando abbiamo traslocato la xBox è sempre chiusa nel suo scatolone e chissà quanto dovrà ancora attendere perché casa nostra possa ospitarla come si deve... Ma non ci facciamo prendere dalla "dullness" del proverbio anglosassone, ché c'è così tanto a tenerci occupati!

Intanto un aggiornamento flash per comunicare a chi segue le nostre avventure che anche le fedi sono state fissate, quasi al fischio di inizio ferie estive e quindi chiusura di tutte le gioiellerie e le botteghe orafe! E finalmente gli inviti sono stati concepiti, realizzati e spediti, un po' in ritardo rispetto all'usanza comune, ma speriamo sufficientemente in anticipo da consentire ai nostri amici e parenti di organizzarsi... Siete curiosi di sapere come li abbiamo fatti? Ecco qui...


SPOILER ALERT per chi deve ancora riceverlo!




Il nostro desiderio era che sembrasse la confezione di un videogioco, e per questo ci siamo affidati alle abili mani virtuali di Daniele Giardini, l'artista dei pixel che si è prestato come sponsor del #matrimonionerd e ha fatto per noi l'illustrazione di copertina e la grafica del CD che chi ha tra le mani il nostro invito può ammirare; il CD, stampato tramite Lightscribe, è la partecipazione, mentre l'invito prende il posto del classico leaflet informativo o promozionale che si trova all'interno della custodia di ogni videogioco; e c'è anche un "easter egg", un contenuto nascosto! A Dark e me, una volta assemblato il tutto, sono piaciuti molto e siamo fieri di come anche gli inviti rispecchino quello che siamo... E per questo dobbiamo ringraziare di cuore mia madre Gabriella, per l'idea del CD, e Daniele, alias Demigiant, che è oggi mio grandissimo piacere presentarvi su queste pagine.

1) Holoville, Suppagumma, Demigiant... Gli strani nomi sotto cui Daniele Giardini ha raccolto i propri lavori, nel tempo, sono diversi. Puoi raccontarci questa storia?

Eh, la mia filosofia è che se i nomi non sono strani non vanno bene. Holoville era una società che avevo aperto intorno ai vent'anni, poco dopo aver cominciato a lavorare professionalmente. Eravamo in due, e facevamo un po' di tutto, da applicazioni per musei, a CD, a siti web. Un paio di anni fa l'ho chiusa per concentrarmi sui giochi (anche se siti web etc li faccio ancora, ma meno), e col tempo sono diventato Demigiant. Suppagumma invece è un "amichevole portfolio raccoglitore" di giochi, sia digitali che da tavolo, per sostenerci a vicenda con Gaetano Leonardi ed altri amici nel campo.

2) E facendo un passo indietro, a quando eri soltanto Daniele, quale è stato il percorso che ti ha portato ad esprimere la tua immaginazione con l'arte? Quando hai capito che volevi fare questo, nella vita?

Boh, da sempre. Sin da piccolissimo disegnavo e facevo fumetti, e pensavo che da grande avrei fatto o lo scrittore o il disegnatore. Crescendo sono finito a fare tutte e due le cose, ma anche tanto altro, quindi tutto bene. Fintanto che il mio lavoro ha a che fare con la creatività sono contento -e fortunato- e mi piace spaziare.

3) Fumetti, disegno, videogames e prodotti interattivi: questo è il tuo lavoro, ma nella biografia sul tuo sito al primo posto scrivi "io faccio videogames" (il sogno di molti, specialmente tra noi nerd). Quando è scattato questo amore con i pixel? Quale è il titolo a cui sei più affezionato come videogiocatore?

L'amore per i videogames l'ho sempre avuto. Però ho deciso di intraprenderla come carriera solo quattro anni fa, sia perché ho scoperto Unity sviluppando un museo interattivo (la replica del fantomatico museo Kircher), sia perché mi ero rotto di litigare coi clienti per farmi pagare. Il titolo a cui sono più affezionato è sicuramente Papers, Please: capolavoro che mi ha aperto gli occhi su tante cose. Ma anche Bioshock Infinite, perché da un punto di vista narrativo ha una profondità senza paragoni. E poi vari classici, primo su tutti Grim Fandango.

4) Dal giocare al fare: quale è stato il primo videogioco che hai creato? E quello che ti rende oggi maggiormente orgoglioso?

Il primo non lo ricordo: prima di dedicarmici seriamente ho fatto tanti piccoli giochi Flash, che però tenevo per me. Quello che mi rende più orgoglioso invece è Godwards, un gioco che per ora ho solo progettato (e di cui ho realizzato una specie di mini-prequel-story, Faith No More), e che non so nemmeno se mai farò.

5) A cosa stai lavorando, in questo momento? C'è qualche progetto specifico di cui ti piacerebbe anticipare qualcosa?

Principalmente sto finendo il PUKE mode di Goscurry [gioco che abbiamo avuto il piacere e il divertimento di provare subito dopo aver conosciuto Daniele, il suo primo regalo per noi, ndDaka], mentre affino una pitch per un concorso UNESCO sul tema "sviluppo sostenibile", ovviamente tramite un videogioco, insieme a We Are Muesli e Pietro Polsinelli. Siamo tra i 5 finalisti e le cose si fanno interessanti.

6) Dopo esserci imbattuti in People in Love, Dark ed io abbiamo deciso che ci sarebbe davvero piaciuto averti tra gli sponsor del nostro #matrimonionerd e così ti abbiamo scritto. Cosa ti ha spinto ad accettare di aiutarci?

La simpatia. Soprattutto vostra ma anche mia ;)

7) Grazie! :D E ora puoi rivelare ai nostri lettori cosa hai realizzato per noi, e cosa ti ha ispirato del nostro progetto.

Ho realizzato la copertina dell'invito in pixel art, nonché la grafica del CD. Perché copertina e invito sono un box CD, da vero matrimonio nerd. A voi mi sono ispirato, oltre che per il tema, per la giocosità, che avete chiaramente manifestato sin dall'inizio.

8) Avevi mai creato qualcosa per un matrimonio? Quale è stata l'occasione o il progetto più particolare in cui hai partecipato come artista?

E' la terza volta. Per un mio amico avevo creato un mini-game, in cui eri una mucca e dovevi catturare dei fiori da portare al matrimonio. Per un'altra mia amica invece avevo fatto delle illustrazioni ad acquerelli per ogni tavolo, con gli sposi immersi in vari stili di danza anni 40/50.

9) Picasso disse "ogni bambino è un artista. Il problema è poi come rimanere un artista quando si cresce.". Dark ed io abbiamo molto a cuore il tema del fanciullo interiore e del gioco come elisir di felicità, ma non ci eravamo mai interrogati sul fatto che anche l'arte è una forma di gioco. Tu cosa ne pensi?


A mio avviso, e qui magari vado contro corrente, il concetto di gioco è sopravvalutato quando si parla del tema fanciullo interiore. La cosa fondamentale è la passione, e rimanere in grado di sapersi divertire, sia con sé stessi (e qui entra in gioco la creatività e il concetto di artista), che col mondo (come sopra); sia col proprio partner che con i propri amici. Il gioco ne è un aspetto secondario: più importante per alcuni che per altri. Poi, ovviamente, il discorso sarebbe molto più lungo (e interessante).

10) La fatidica domanda a cui quasi nessuno dei nostri sponsor è scampato: ti sei mai considerato un nerd? Che cosa ne pensi di questo termine?

Yup, da sempre, ma senza esagerare. E' un termine che ormai ha preso un connotato soprattutto positivo, ma ricordo quando era un'offesa. Eh, che tempi, che tempi!

Che tempi davvero, se si pensa che oggi è possibile andare al cinema a vedere streaming di campionati o anche semplici match amichevoli di e-sports! Il mondo si evolve, ed evidentemente i nerd con esso... E noi ne sappiamo qualcosa, visto come abbiamo sconvolto le aspettative di coloro a cui abbiamo mandato l'invito al nostro matrimonio. Perché per noi il gioco è una cosa seria! E Dark ed io ci teniamo seriamente che quel giorno, ora così vicino, le persone a cui teniamo che ci faranno l'onore di essere lì con noi per festeggiare la nostra unione si divertano, prima di tutto.

Per questo, grazie all'aiuto dei nostri sponsor -ultimo in ordine cronologico ma non certamente di importanza, la dv Giochi (un ringraziamento particolare a Barbara Rol)- stiamo progettando il pranzo successivo alla cerimonia affinché sia ludicamente molto sostanzioso. E poi, chissà, le idee sono tante e costantemente in divenire... Chi vivrà vedrà (e nerderà, volente o nolente)!