mercoledì 3 settembre 2014

Eros & Thanatos

«She says "wake up, it's no use pretending";
I'll keep stealing, breathing her.
Birds are leaving over autumn's ending;
One of us will die inside these arms,
Eyes wide open, naked as we came;
One will spread our ashes 'round the yard.
»

[Iron and Wine]

Qualche tempo fa, Dark ed io abbiamo visto il film Solo gli amanti sopravvivono di Jim Jarmusch. Si, proprio quello con Tilda Swinton e Tom Hiddleston che vestono i panni dei vampiri... Senza farne una recensione, a noi è piaciuto; in particolare, io sono rimasta affascinata da quest'inedita figura proposta dal film, che non somiglia a nessuno dei vampiri che ho conosciuto finora... Non a quelli potenti e annoiati di True Blood, né a quelli di Buffy, l'Ammazzavampiri, fin troppo umani, e neanche a quelli tormentati di Intervista col Vampiro o al mostruoso Dracula. I vampiri di Jarmusch sono, si, creature pericolose e immortali, ma sono prima di tutto esseri che amano la vita; non sono stanchi, dopo tutti i secoli trascorsi nel mondo, e non si sentono completi... Non hanno fatto alcun passo oltre la morte, il traguardo finale di un essere umano: loro non sono mai morti, tendono all'Infinito. E in tutto questo, ho trovato così commovente l'amore spontaneo, quasi adolescenziale, tra Adam e Eve (così si chiamano i protagonisti del film)! Dopo tutto questo tempo trascorso insieme, baciarsi è per loro ancora emozionante, fare l'amore ancora irresistibile, cercare l'uno le mani dell'altra camminando per strada ancora necessario...

Stasera le mie riflessioni, partendo dalla visione di questo film, mi hanno portata al delicato tema della morte. Qualcuno potrebbe definirlo "scomodo", un argomento che si evita più volentieri di quanto lo si affronti, eppure io ritengo che non ci sia nulla di inopportuno nell'accostare la morte all'amore: Thanatos ed Eros, per usare i nomi cari a Freud. Sull'amore, sull'essere innamorati, sono state dette tante cose: che fa "sentire vivi", che "accende i sensi" e così via... Un inno alla vita, la prima scintilla della sopravvivenza della razza umana e, spessissimo, di quella individuale. Ma quante altre volte avete sentito usare l'espressione "ora potrei morire felice" o "mi fai morire" tra innamorati? E sapevate che i francesi chiamano l'orgasmo "petite mort", cioè "piccola morte"? 

Spesso mi sono trovata a cercare di quantificare, di definire quello che provo per Dark, tra me e me o anche parlando con lui, ma nonostante l'ampio vocabolario e la fantasia a mia disposizione, finisco sempre a pensare che la massima espressione della mia felicità è che sarei pronta a morire. Non per lui, non è quello che sto dicendo: sarei pronta a morire domani, per una qualunque ragione, e non avrei alcun rimpianto. Non passa giorno senza che io esprima i miei sentimenti, nel bene e nel male; mi viene naturale non trattenere nulla dentro di me, né la rabbia quando qualcosa mi turba né l'amore quando sono con Dark; rifuggo l'abitudine, per mia indole, non trovo mai pace perché non la cerco, eppure mi abbandono ogni sera da oltre un anno tra le sue braccia, con le stesse identiche parole e lo stesso identico bacio sulle labbra, e provo con gratitudine la serenità di chi è finalmente a casa.
"Uno di noi morirà tra queste braccia", recita la canzone che ho citato all'inizio, ed io la trovo una delle più struggenti canzoni d'amore, perché sa raccontare con poche parole il momento in cui ci si accorge che l'eterno contrasto tra amore e morte, piacere e dolore, Eros e Thanatos è diventato armonia.

Se la virata insolita che ha preso oggi il blog, questa licenza filosofica, vi ha annoiati, vi chiedo scusa, ma (forse a causa dello spavento che ci siamo presi solo qualche giorno fa) sentivo il bisogno di mettere nero su bianco queste riflessioni che mi accompagnano da giorni. Ora, lo prometto, torno al tono di sempre e, ovviamente, ai rituali ringraziamenti: stavolta vanno ai ragazzi de Il Circolo di Cucito Nerd e Valerio Cioni del laboratorio artigiano nerd Imeji per i bei post su Facebook, grazie di cuore per il vostro sostegno!

Per concludere, vi informo che all'inizio di questa settimana è partita la pratica di richiesta del mutuo: tra pochissimo scopriremo se il nostro sogno di costruire una famiglia può prendere proprio quella forma o se dovremo proseguire la ricerca del nostro nido. State tenendo le dita incrociate per noi?

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