lunedì 29 giugno 2015

Tempus fugit

Ultimamente mi trovo spesso a riflettere sul significato di diventare adulti. Quando si è bambini si ha un'idea vaga di questo concetto, ma -chi più chi è meno- si è convinti che voglia dire essenzialmente poter fare quello che si vuole, e allora si attendono con trepidazione i 18 anni, per poter guidare, bere e fare tutte le altre cose che fanno i grandi... Ma poi si comincia davvero a crescere, ad avvicinarsi all'età adulta, e nel percorso ci si rende gradualmente conto che le cose non sono così semplici; dopo di che, per ciascuno è diverso il momento in cui realizza di essere diventato grande, e raramente coincide con il compimento del diciottesimo anno d'età.
Io credo di essere diventata adulta nel momento in cui il tempo ha preso a scorrere più rapidamente, e non più linearmente ma quasi vorticosamente, con lunghi periodi frenetici alternati a brevissimi momenti di relax. Gli impegni della vita quotidiana, quando si lavora, si mantiene una casa e si comincia a costruire una famiglia, si sommano rapidamente e tutti richiedono tempo e attenzione; senza più i genitori a tenerti per mano, camminare è inizialmente più faticoso e spaventa, e anche se sai che sono a un passo di distanza a guardarti mentre impari, quando cadi la prima volta quasi inevitabilmente piangi e hai la tentazione di tornare indietro e chiedere una mano salda a tenerti su. Ma loro si limitano ad incoraggiarti e a spronarti a fare da te, e allora ti rialzi e provi di nuovo, fin quando non diventa la cosa più naturale del mondo... Ed è allora che cominci a correre, per scelta o per necessità, e raramente la vita ti permette di rallentare. Lì diventi grande, diventi adulto, e non fai quasi in tempo ad accorgertene che ti ritrovi ad invecchiare. Io comincio perfino ad avere una discreta quantità di capelli bianchi.

Oggi questa riflessione mi è partita spontanea su queste pagine perché, prima di mettermi a scrivere, ho guardato la data sul calendario: 29 Giugno, la fine del mese, quasi due mesi dall'ultima volta che ho scritto su questo blog e altrettanti prima del #matrimonionerd... "Il tempo vola!", ho pensato, e subito dopo mi sono venute in mente tutte le cose che ancora mancano da fare; non mi vergogno a dirlo, ho provato una certa ansia. È quella sensazione, sgradevole ma al tempo stesso motivante, che mi ricorda sempre che ormai sono adulta, che non c'è più nessun altro ad amministrare il mio tempo, la mia vita, all'infuori di me. Ora le persone con cui condivido il cammino della vita stanno al mio fianco, non più davanti a me a tracciarmi il sentiero, niente più "in fila indiana e tenersi per mano", ma "forza, andiamo". E l'obbiettivo che Dark ed io abbiamo scelto di raggiungere insieme, l'uno accanto all'altra, è grande e importante, e richiede notevoli quantità di tempo ed energie; non sempre siamo certi di riuscire a fare tutto come avremmo voluto, e a volte non ci sentiamo sufficientemente appoggiati, ma nessuno all'infuori di noi può esserne considerato responsabile, perché siamo grandi e questa è la nostra vita. Detto questo, sarebbe sciocco lasciarsi intimorire da un paio di numeri scritti su un calendario e perdersi d'animo, e allora ci si tira su le maniche e si torna al lavoro!

Ecco quello che sta attualmente impegnando le nostre giornate:

Dopo aver visitato per la prima volta il meraviglioso Cassero Senese di Grosseto, dove si terrà la cerimonia civile, abbiamo individuato il ristorante dove potremo offrire ai nostri invitati il pranzo di nozze! Ci siamo mossi forse un po' in ritardo, a causa dell'acquisto della casa e dei successivi piccoli lavori che ha richiesto, ma finalmente abbiamo un luogo da indicare sugli inviti e dove poter immaginare la nostra giornata di festeggiamenti con parenti e amici. Proprio questo finesettimana sono scesa in Maremma con mia madre per scegliere disposizione dei tavoli e menù, e ora mancano solo pochi dettagli da definire.

Ora che sappiamo dove effettivamente si terrà la festa nuziale, possiamo -meglio tardi che mai- metterci all'opera sugli inviti. Naturalmente anche per questo abbiamo progetti ad alto contenuto nerd, e abbiamo avuto la fortuna di imbatterci, in questi mesi, nella persona perfetta per realizzarli: Demigiant, alias Daniele Giardini, di cui abbiamo accennato qui sul blog ormai un anno fa. Daniele è un game designer che abbiamo conosciuto curiosando a proposito del gioco "People in Love", scovato per caso sul web quando, all'inizio del progetto #matrimonionerd, cercavamo spunti e sponsor; quella ricerca ci ha portati, oggi, ad avere entrambe le cose, e non potevamo essere più fortunati: fate un salto sul suo sito web per rendervi conto di cosa è capace l'immaginazione di questo artista dei pixel! Presto avremo l'onore di ospitarlo su queste pagine con un'intervista, per presentarvelo meglio e rivelarvi cosa sta realizzando per noi.

Intanto, Irene e Flavia Luglioli, ovvero La Mandragola, si stanno dando da fare sulle bomboniere che regaleremo ai nostri invitati. Chi di voi ci segue da un po', saprà già quale è la materia prima che stanno utilizzando, grazie al nostro primo sponsor Chessex UK; per tutti gli altri, vi basti sapere che c'entrano dadi a venti facce e pixel! Il progetto iniziale ha subìto diversi cambiamenti, nel corso di questi mesi, ma dopo lunghi scambi di messaggi e conversazioni online, finalmente qualcosa inizia a prendere forma...


Ultimo, ma non meno impegnativo, l'abbigliamento: lo scorso finesettimana ho avuto la fortuna di scovare per caso, nel luogo forse più improbabile -un mercatino dell'artigianato in centro- e senza che lo cercassi, il mio vestito. Un abito semplice, artigianale, un pezzo unico... Non un abito da sposa, niente bianco e niente pizzi, ma semplicemente quello che stavo cercando e, con la stessa naturalezza, tutti gli accessori perfetti per rifinirlo. Non smetterò mai di ringraziare mia mamma, che era con me quel giorno, per averlo individuato in mezzo alla moltitudine di stoffe e colori esposti tra le bancarelle, e mia zia Paola per avermi regalato la collana che sembrava fatta apposta per quell'abito! Dark, invece, ha fatto la sua parte negli ultimi due giorni e ha trovato uno spezzato che si accompagna perfettamente ai miei colori e materiali. Non vedo l'ora di vederci insieme, quella mattina!

Ora che tutti questi elementi sono andati a comporre, pur senza terminarlo, il puzzle del nostro matrimonio, riusciamo finalmente ad immaginarlo... Cominciano a delinearsi nella nostra mente forme e colori, e visi e atmosfere e persino odori e suoni, e adesso ci sentiamo veramente futuri sposi.

Per questo, non ci stancheremo mai di ripeterlo, c'è tutta una serie di persone che dobbiamo ringraziare, ma senza ripetere i nomi già citati, vogliamo dire un sincero e sentito grazie a Manuel, l'ultima persona che ha fatto una donazione alla nostra raccolta fondi su Kapipal, per l'amicizia così spontanea e la generosità, oltre che ad Ally della pagina Facebook Nerd Women e ad Hainstain di Lasciate ogni speranza oh voi che nerdate per aver passato parola a proposito del progetto #matrimonionerd. Grazie di cuore!

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